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Le notizie artistiche
Storia artistica e culturale di Ancona e Pesaro
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Se la città di Ancona ha conosciuto alti e bassi nella produzione
artistica, con picchi nel periodo romano, nel periodo comunale, nel Rinascimento e nel
Settecento, lo splendore artistico e culturale di Pesaro coincide indubbiamente con il
periodo di residenza dei Della Rovere (1521-1631). Negli ultimi anni è notevolmente
aumentata la vivacità culturale di entrambe le città.
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L'Antichità
Nell'età del ferro è forte l'influenza della civiltà villanoviana e
picena, mentre dal VI secolo a.C. inizia ad Ancona l'influenza artistica dei Greci: nel III secolo a.C. viene costruito sul Guasco un tempio italico dedicato ad
Afrodite Euplea, e continuano ad affluire opere greche anche nel periodo
ellenistico. Nel II secolo d.C. sotto Traiano viene innalzato l'Arco, che resta il
monumento romano più rappresentativo di Ancona, insieme ai resti di epoca romana
dell'anfiteatro e del porto traianeo. Molto importanti sono anche i mosaici romani
ritrovati sotto il pavimento della cattedrale di Pesaro. Con la diffusione del
cristianesimo inizia nel IV secolo la costruzione delle prime chiese, come la basilica di
Santo Stefano e la chiesa di San Lorenzo di Ancona, spesso trasformando edifici
precedenti.
Dal Medioevo al Rinascimento
Dopo il mille vengono costruite le prime chiese in stile romanico, dove
le influenze padane e orientali sono mescolate a rielaborazioni locali, come il
presbiterio rialzato. Gli esempi più notevoli del romanico di Ancona sono il Duomo di San
Ciriaco, la chiesa di Santa Maria della Piazza e Santa Maria di Portonovo. ll passaggio al
gotico si ritrova sia nelle chiese, costruite in seguito all'arrivo in città di
Dominicani, Francescani e Agostiniani, che in opere civili come il Palazzo del Senato e la
Loggia dei Mercanti di Ancona. A Giorgio de Sebenico si devono i bellissimi portali in
stile gotico veneziano di numerose chiese pesaresi e anconetane, e cominciano ad affluire
artisti notevoli che lasciano tracce del loro passaggio: Melozzo da Forlì, il senese
Francesco Martini, Antonio da Sangallo, Luciano Laurana, i Dossi, il Bronzino, e
soprattutto i veneziani Marino di Marco Cedrino, Carlo Crivelli, Giovanni Bellini, Lorenzo
Lotto e Tiziano. Nel frattempo sono costruiti e ristrutturati edifici civili, tra i quali
spiccano il Palazzo degli Anziani di Ancona e il Palazzo Ducale di Pesaro. Se già la
corte degli Sforza aveva raccolto gli stimoli del rinascimento fiorentino, è sotto i
Della Rovere che a Pesaro inizia un periodo di grande splendore artistico e culturale,
tanto che nel 1574 Torquato Tasso rappresenta in città l'Aminta. Nel Cinquecento
viene costruita la splendida Villa Imperiale ed inizia la produzione delle maioliche
pesaresi, ceramiche di alta qualità dai disegni a colori vivaci.
Dal Seicento ad oggi
Nel Seicento si afferma una corrente manierista classica, aumenta il
legame con Roma e iniziano ad affluire opere romane ed emiliane. Nel Settecento Luigi
Vanvitelli lavora sia ad Ancona che a Pesaro, realizzando opere riconoscibili per il
neoclassicismo elegante e per l'uso del mattone a vista, come il Lazzaretto e le facciate
della chiesa del Gesù e della chiesa della Maddalena. Nel 1756 l'erudito
pesarese Olivieri dona alla città di Pesaro la biblioteca e la raccolta archeologica. Nell'immobilità
ottocentesca spicca il pittore anconetano Podesti, che nel 1850 dipinge per il comune di
Ancona il "Giuramento degli Anconetani", mentre in campo musicale rifulge la
stella di Gioacchino Rossini e iniziano a Pesaro le rappresentazioni teatrali. A fine
secolo riprende l'attività artistica, stimolata dalla corrente liberty che produce
edifici come il Villino Ruggeri, e nel Novecento entrambe le città, superati i confini
tradizionali, hanno vissuto un grande sviluppo urbanistico. Negli ultimi anni è
notevolmente aumentata la vivacità turistica e culturale: Pesaro è sede di importanti
manifestazioni tra le quali spicca dal 1980 il Rossini Opera Festival, mentre ad Ancona si
è avuta nel 2002 la tanto attesa riapertura del Teatro delle Muse.