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Province italiane nell'impero romano parte dell'originale "Map of the European Provinces of the Roman Empire" Historical Atlas by William R. Shepherd, 1911 (www.lib.utexas.edu/maps/index.html) |
L'antichitàDal neolitico all'età del bronzo sono presenti gruppi di origine indoeuropea, e nella successiva età del ferro la penisola riceve l'impronta della cultura villanoviana. Nell'Italia pre-romana, oltre ai popoli italici più antichi, acquistano un ruolo predominante i Greci nell'Italia meridionale e gli Etruschi nell'Italia centro-settentrionale, mentre sulle isole sono presenti colonie fenicio-cartaginesi. Roma sotto la monarchia subisce il dominio etrusco, e dopo avere instaurato la repubblica inizia ad esercitare la supremazia nel Lazio. Nel corso del III secolo Roma conquista progressivamente tutta la penisola: dopo le guerre sannitiche estende il suo dominio sull'Italia centro-meridionale e con l'occupazione progressiva della Magna Grecia diventa una minaccia per Cartagine. Dopo le lunghe guerre puniche e la contemporanea sconfitta di galli, insubri e liguri, all'inizio del II secolo a.C. tutta l'Italia passa sotto il dominio di Roma. L'unificazione delle popolazioni della penisola viene effettuata parificando le leggi e concedendo la cittadinanza romana. Alla fine della repubblica non vi è più differenza tra romani e italici e l'imperatore Augusto divide l'Italia in 11 regioni. Dal IV secolo, dopo la divisione dell'Impero e lo spostamento della capitale in Oriente, la crisi delle strutture statali e le invasioni barbariche portano alla caduta dell'Impero di Occidente, anche se i primi re barbarici mantengono gli apparati amministrativi romani e mantengono fedeltà a Bisanzio.
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La penisola italiana nel 1360 parte dell'originale "Europe about 1360" Historical Atlas by William R. Shepherd, 1926 (www.lib.utexas.edu/maps/index.html) |
Il MedioevoDopo vent'anni di guerra che portano distruzione in tutt'Italia, i bizantini sconfiggono i goti e riconquistano l'Italia. L'invasione dei longobardi divide l'Italia in due parti, finché la discesa dei franchi, pur mantenendo le autonomie locali, mette fine al regno longobardo. La disgregazione dell'impero carolingio, la debolezza dei re e le scorrerie dei saraceni portano alla formazione di poteri locali, mentre lo Stato della Chiesa acquista un rilevante peso politico. All'inizio del II millennio lo sviluppo economico e l'emergere di ceti nuovi favorisce lo sviluppo dei centri urbani: nell'Italia centro-settentrionale le città si organizzano in liberi comuni, nel meridione viene controllato dai normanni che instaurano una monarchia feudale. Nel frattempo fioriscono le repubbliche marinare (Amalfi, Pisa, Genova e Venezia), che controllano il commercio nel Mediterraneo. Nei secoli seguenti alcune città (Milano, Firenze) si impongono nel territorio e la lega lombarda riesce a sconfiggere l'imperatore Barbarossa. Ma da un lato l'imperatore riesce ad unire la corona imperiale al regno dei normanni, dall'altro le città vivono contrasti interni risolti solamente con l'instaurazione di un podestà. Con il tempo i conflitti interni ed esterni portano alla formazione di Signorie stabili, con famiglie che controllano la città e conquistano le regioni circostante, mentre l'Italia meridionale, divisa tra gli Angioini chiamati dal papa e gli Aragonesi chiamati dai siciliani, entra in una fase di involuzione. Il Quattrocento vede una straordinaria produzione culturale e artistica, ma il fragile equilibrio tra gli Stati in cui la penisola è frazionata dura solo fino alla morte di Lorenzo de' Medici.
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La penisola italiana nel 1560 parte dell'originale "Europe about 1560" Historical Atlas by William R. Shepherd, 1923 (www.lib.utexas.edu/maps/index.html) |
L'età modernaNella prima metà del XVI secolo Francia e Spagna lottano per il controllo dell'Italia, finché la vittoria di Carlo V sancisce il dominio spagnolo sulla penisola fino al 1700. Restano semi-indipendenti la Toscana, il ducato di Savoia e Venezia, che risente dello spostamento del baricentro economico dal Mediterraneo all'Atlantico, mentre la Chiesa cattolica dà inizio all'epoca della Controriforma. L'assetto politico resta immutato fino al Settecento, quando le guerre di successione determinano la divisione dell'Italia, in equilibrio tra i Savoia, gli Asburgo e i Borboni. Questo cambiamento provoca da un lato mezzo secolo di stabilità politica, dall'altro un rinnovamento culturale e politico, anche se il processo riformatore è insufficiente a frenare la decadenza politica dell'Italia. A fine secolo lo scoppio della Rivoluzione Francese e la campagna italiana di Napoleone suscita nei patrioti il sogno di un'unità nazionale e favorisce la formazione di governi repubblicani, rovesciati tre anni dopo dalla coalizione austro-russa. La seconda campagna in Italia e la successiva proclamazione a imperatore di Napoleone porta alla creazione di regni affidati a suoi familiari e all'occupazione dello Stato Pontificio. La sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna restaurano in Italia i Savoia, il Papa e i Borboni, e la penisola resta sotto il controllo diretto o indiretto dell'Austria. Nel corso del secolo emergono idee e moti patriottici, che sfociano nelle insurrezioni del 1821 e del 1830. Il fallimento del riformismo moderato, l'abolizione delle costituzioni concesse nel 1848 e la sconfitta militare del Piemonte contro l'Austria, sembrano togliere le speranze di unità politica. Ma con un'accorta politica estera ed economica, il Piemonte, unico Stato italiano a mantenere le riforme e ad assumere una dimensione internazionale, riesce a sfruttare l'alleanza con Napoleone III, a sconfiggere gli Austriaci e a conquistare la Lombardia. Dopo la caduta dei sovrani dell'Italia centrale, la spedizione dei Mille e l'occupazione dei territori pontifici in tutta la penisola sono i plebisciti popolari a sancire la definitiva adesione al Regno d'Italia. Qualche anno dopo, grazie delle sconfitte di Austria e Francia contro i prussiani, vengono uniti all'Italia il Veneto e Roma, e quest'ultima nel 1871 diventa la capitale. Conclusa la fase risorgimentale, negli anni seguenti l'Italia cerca di recuperare il ritardo accumulato nei confronti delle altre nazioni europee.
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La regione dal 1870 ad oggi > | ||
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