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Il 1996 fu un anno di rivoluzioni: con la sentenza Bosman arrivarono
tanti comunitari, non sempre di grande qualità, e dopo la rinuncia a Walter Magnifico la
squadra fu affidata a Tonino Zorzi e costruita su Vincenzo Esposito, che ritornava in
Italia dopo l'esperienza in NBA. Ma la Scavolini, che finalmente iniziava a giocare
nell'agognato palasport da 10.000 posti, fece un campionato deludente, salvandosi
solamente all'ultima giornata. Ancora peggiore fu la stagione seguente caratterizzata da una
girandola di allenatori e stranieri, al termine della quale la Victoria Libertas ritornò
dopo venti anni in Serie A2. Dalla serie inferiore si ripartì con la chioccia Magnifico e
il basket aggressivo di Attilio Caja, ma la squadra ritornò in A1 senza meriti sportivi:
perduti i playoff contro la Biella di Joe Blair, la società si fuse con la Pallacanestro
Gorizia rilevandone i diritti. Nel campionato 1999/2000 la squadra di Caja venne
trascinata da Melvin Booker e da Blair al quarto posto nella
prima fase, riuscendo a riconquistare anche il cuore dei tifosi, malgrado l'infortunio di
Booker avesse reso impossibile l'accesso ai quarti di finale. L'anno seguente la squadra
passò a Pillastrini e guidata da Booker e Demarco Johnson resse abbastanza bene su tutti
i fronti. La strada per le Final Four di Suprolega le venne sbarrata ai quarti dal futuro
campione Maccabi Tel Aviv, mentre gli sforzi per raggiungere la finale di Coppa Italia e
le semifinale playoff portarono a nette sconfitte contro le due bolognesi. A fine stagione
lasciava anche il "capitano" Walter Magnifico, che nei suoi venti anni di
carriera aveva percorso tutta la parabola del grande ciclo vincente. Dopo un'altra
stagione di media classifica su tutti i fronti, nel 2002 vennero rilasciati il pesarese
Maggioli e i costosi Booker e Blair, dando a Crespi il compito di rifondare la squadra su
Miroslav Beric, ma il campionato poco esaltante contraddistinto dalle contestazioni e
dall'esonero del coach terminò senza neppure raggiungere i playoff.
Nell'estate 2003 arrivò il nuovo presidente Amadio, che da Roseto portava soldi,
allenatore e giocatori. Alla guida di Phil Melillo dopo una stagione ad alti livelli la
squadra raggiunse la finale di Coppa Italia e le semifinali dei playoff, riconquistando il
diritto di giocare in Eurolega. L'estate si portò via il compianto Alphonso
Ford, che aveva giocato per tutta la stagione convivendo con il suo male oscuro e
trascinando sempre i compagni con la sua energia e il suo sorriso, lasciando un vuoto
incolmabile nel cuore dei tifosi biancorossi.
Nella stagione successiva a campionato ed Eurolega in corso venne richiamato Crespi e
mentre in Europa la Vuelle raggiunse le "top 8" eliminando Barcelona e Real per
poi inchinarsi ai futuri campioni del Maccabi Tel Aviv, in campionato con un finale in
calando non venne raggiunto neppure l'ultimo posto utile per i playoff. Ma il momento più
amaro doveva ancora arrivare, e in piena estate la notizia che sconvolse tutti i
pesaresi: per una questione di debiti non onorati da Amadio la Victoria Libertas
fallì, terminando la sua gloriosa storia e perdendo tutti i giocatori e il
diritto a giocare in serie A.
La fusione con la Falco permise alla Vuelle (così viene rinominata la squadra) di ripartire dalla serie B1: Valter Scavolini diventò presidente onorario a fianco del presidente Vellucci, come allenatore venne scelto Marco Calvani e un gruppo di giocatori esperti guidati dal rientrante Carlton Myers permise ai pesaresi di arrivare in forma ai playoff per conquistare sul campo e non solo sulla carta la possibilità di ritornare subito in Legadue. L'anno seguente dopo una stagione discontinua, il cambio di alcuni giocatori e l'avvicendamento in panchina di Calvani con Alessandro Ramagli, la Vuelle arrivò in forma per i playoff: dopo sei vittorie consecutive si ritrovò in finale l'ostica e indomabile Pavia allenata dal pesarese Giancarlo Sacco e dovette sudare sette camicie per riconquistare il diritto di giocare nella massima serie. Il ritorno in serie A venne affidato a Stefano Sacripanti e i pesaresi guidati da Myers raggiunsero tra alti e bassi una salvezza tranquilla, togliendosi la soddisfazione di eliminare la corazzata senese nelle finali di Coppa Italia e vedendo sfumare l'accesso ai playoff solamente all'ultima giornata di campionato. Anche il secondo anno è stato altalenante, e solo una striscia finale vincente ha permesso ai biancorossi di allontanarsi dalla zona retrocessione e di conquistare i play-off, andando a cozzare contro l'implacabile Siena.
Negli ultimi tre anni la squadra è stata affidata a Luca Delmonte: partita nel 2009 con una striscia di sconfitte ha recuperato salvandosi in anticipo e sfiorando la finale di Eurochallenge. Nel 2010, la squadra ringiovanita e guidata in campo dal "pesarese" Daniel Hackett, pur avendo migliorato lo score rispetto all'anno precedente, è solamente riuscita a sfiorare i playoff. Nel 2011 grazie all'innesto del trio Hickmann, Jones e White la Scavolini Siviglia ha raggiunto brillantemente le semiifinali sia in Coppa Italia che nei playoff.
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